itinerarioDefinire turistico l'itinerario che segue forse è sbagliato, un nome più adatto potrebbe essere “Itinerario da teppista”, i panorami, i luoghi da visitare che si incontrano lungo il tragitto passano in secondo piano di fronte al godimento delle strade.

L'itinerario si snoda in un territorio ricco dove è facile creare da zero tragitti unici. Siamo tra Trentino e Lombardia. Monte Baldo, Bondone, Garda, Valli Giudicarie, Caffaro, Lago d'Idro e Lago d'iseo.

Fin dal punto di partenza la scelta tra teppista e/o turista è ardua, il viaggio inizia ad Avio.
Il castello di Avio è visibile dall'autostrada e più ti avvicini più nasce la voglia di conoscerlo e scoprirlo, la sua somiglianza ai castelli fatati del mondo Disney è un ulteriore spinta.
Il Castello, oggi di proprietà del Fai, nata come fortezza, domina la Vallagarina lungo il fiume Adige, trasformata poi dalla famiglia nobiliare dei Castelbarco in corte feudale, passando poi ai veneziani e infine, nel 1997, passò al Fai che iniziò il suo restauro.
Il Fai ha fatto un lavoro straordinario valorizzando il castello nel miglior modo, partendo dall'esterno, circondandolo di vigneti.
All'interno spiccano gli affreschi della stanza dell'amore e la parata dei combattenti.

Si riparte seguendo le indicazioni per Avio, si attraversa il paese e si prosegue verso il monte Baldo – S. Valentino e prendere una bellissima strada, la SP208 Avio-San Valentino della provincia autonoma di Trento, innamorarsi di lei sarà molto facile. Curve, tornanti, panorami, strada che si incunea nella roccia, giunti in vetta nasce subito la voglia di tornare indietro e rifarla in discesa. Seguendo le indicazioni per brentonico si supera il lago artificiale di Pra da Stua e si raggiunge il bar al passo, una pausa e si riparte sempre per Brentonico, da segnalare la visita a Palazzo Ecchelli Baisi e il giardino botanico antistante. Superata la città si prosegue direzione Rovereto, SP3, raggiunta la fine della strada svoltiamo a sinistra direzione Riva del Garda.
Giunti a Loppio, ad un rondò, si svolta a destra per il Passo Bordala e la Val di Gresta si presenta con i suoi panorami incantevoli, i suoi terrazzamenti e le sue famose coltivazioni tanto da renderla un grande orto, patate, mais, zucche, sedano, castagne senza dimenticare le mele.
La Valle è conosciuta anche con il nome di “La Valle degli orti biologici”.
Si supera Ronzo-Chienis e si raggiunge il passo Bordala dopo diversi km di curve, si scende fino a raggiungere lo stop alla fine della strada, SP88, si svolta a sinistra verso il lago di Cei.
Il lago si trova all'interno dell'area protetta Pra dell'Albi-Cei.
Il luogo ideale per ritagliare qualche minuto di pausa e sgranchirsi le gambe.
Superato il lago si prosegue per poi svoltare sempre a sinistra in direzione Garniga Terme, Viote.
La strada che porta a Garniga è molto panoramica, la vista sulla val d'Adige/ Vallagarina è impressionante, ma fate molta attenzione perchè la strada in alcuni tratti è molto stretta.
Si prosegue verso Viote, siamo sul Bondone e l'ultima tratto nel bosco prima di raggiungere la vetta lascerà senza parole.
Raggiunto lo stop di Capanna Viote, una ulteriore sosta ci può stare perchè ?
Perchè questa è una terrazza sulle Dolomiti, basta guardare davanti a Voi, poco distante c'è un altro giardino botanico.
Il giardino botanico Alpino Viote, ora è più chiaro perchè il Baldo, il Bondone e l'altopiano di brentonico è chiamato il “Giardino d'Italia”.
A malincuore si scende seguendo le indicazioni per Arco di Trento verso il Lago di Garda.
Dopo Arco si segue per Riva del Garda e facendo molta attenzione alle indicazioni si prosegue per il Lago di Tenno, molto più piccolo del Garda ma la sua posizione, il colore sempre molto intenso, lo rende particolare e una sosta è obbligo.
Lungo la salita non lasciateVi scappare una visita alle cascate di Varone, sono veramente belle, se non vi fidate di me leggete le parole di Thomas Mann, “...Sullo sfondo della stretta, profonda voragine formata da massi di roccia panciuta, nuda, scivolosa come ventri enormi di pesci, la massa d'acqua si riversava giù con rumore assordante. Si udivano dietro, sopra e da tutte le parti richiami minacciosi e ammonitori, trombe e rozze voci maschili ...” tratto da “La montagna incantata”.

Si supera il Passo Ballino, raggiunto Ponte Arche si prosedue per Tione di Trento e si scende verso Idro e il Caffaro.
Siamo nelle valli Giudicarie.
Raggiunto il lago d'idro ad un rondò, piuttosto ampio, si svolta a destra, direzione, Passo Maniva / Passo Croce Domini.
Ora, fate un bel respiro prima di mandarmi a quel paese, se c'è ancora qualcuno che non conosce questo tratto di strada sappiate che un orgasmo vi aspetterà, una strada come questa sarà impossibile da dimenticare. Proprio per questo Vi chiedo di fare molta attenzione, trattenete i Vostri pruriti e intenzioni teppistiche, sarà difficile ma Vi prego ! Andate piano !
Raggiunto Bagolino si seguono le indicazioni per il passo Maniva, anche qui serve molta attenzione, in alcuni tratti l'asfalto è un disastro ! È fin troppo facile cadere.
Finalmente il Maniva !? E invece no, siamo solo al piazzale Passo del Giogo superato si scende per pochi metri, si svolta a destra per ripartire in salita e fare il tratto più bello, curve bellissime in un ambiente montano da togliere il fiato.
Il passo più sottovalutato che abbia mai fatto, bellissimo da tutti i punti di vista, fermatevi dove volete lungo la strada e i panorami vi lasceranno senza parole.
Raggiungiamo la stazione, abbandonata, troposcatter della NATO ben visibile dalle enormi antenne, siamo al Dosso dei Galli.
La strada che porta alla stazione è chiusa e vietato il transito.
Proseguendo lungo la strada si raggiunge il Passo Croce Domini, Vi ricordo che la strada alterna tratti asfaltati a tratti off-road adatti pure a una sportiva ma fatti con moderazione.
L'itinerario si conclude sul lago d'iseo quindi dietrofront per scoprire altre curve in Val Trompia e raggiungere la fine di questo giro estenuante per le nostre coronarie e per i nostri occhi.
Prima bisogna attraversare tutta la Val Trompia, la valle del ferro e delle miniere, alcune delle quali si potranno incontrare #ontheroad .
Seguendo poi le indicazioni per Polaveno/Iseo si raggiunge il lago, anche qui bisogna avere pazienza e trattenere i propri istinti da teppista, la strada invoglia ma è una realtà ben conosciuta pure dalle forze dell'ordine, quindi massima prudenza.
Dal Passo Tre Termini inizia la discesa verso il lago, senza dimenticare la sosta, che ogni buon #rider effettua, al “Ginepro”, mi raccomando non mancate.
Con la pace dei sensi raggiungiamo la nostra meta.
Il Lago d'Iseo.

Itinerario : Google Maps

Info.

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