cartina 000Ho aspettato a condividere quest'itinerario per un dubbio che ancora oggi mi preoccupa.
Dopo aver chiesto consiglio ad amici con cui ho condiviso il "viaggio", se fosse da inserire sul sito, la loro risposta è stata ...

- Perchè ? Non l'hai ancora inserito ! Credevo l'avessi già fatto.

Vi chiederete cosa mi trattenga, forse l'itinerario è pessimo ? Assolutamente No, allora i luoghi sono pessimi ? Assolutamente No, ma se osservate le foto capirete.
Una nebbia che da Bassano del Grappa ci ha accompagnati per tutto il tragitto lasciando brevi squarci per qualche foto che, malauguratamente, non rendono omaggio ad un itinerario colmo di meraviglie e storie che andrebbero tramandate per secoli.

Questo è un #itinerarioGrandeGuerra, una strada colma di storia che con essa s'intreccia a memoria nostra.

Partiamo dalla nostra città con un sole che spacca si prende l'autostrada direzione Vicenza per poi prendere la A31, uscita Thiene-Schio, si seguono le indicazioni per Bassano del Grappa. Prima sosta benzina e caffè per riprenderci dal lungo tratto autostradale. Da Bassano direzione Cima Grappa, le indicazioni sono chiare e i cartelli ben visibili ad un semaforo svolta a sinistra e dopo aver attraversato una classica strada di città inizia la salita ed iniziano i problemi.
Guardiamo il cielo e non promette nulla di buono, nuvole grigie, basse, alcuni di noi vorrebbero fermarsi e decidere per un itinerario alternativo, andiamo avanti tra un tornante, una vista che pian piano si allarga sulla valle circostante ritrovandoci ben presto in un bosco avvolto da una nebbia sempre più fitta. 

All'inizio la scena è a tratti magica, oscura e ambigua, ma più si sale e più la nebbia s'infittisce e nell'ultimo tratto diventa pure pericolosa, la visibilità sarà di 50 massimo 100 metri e se non fosse per l'intensificarsi del traffico nemmeno ci accorgiamo di essere arrivati all'ossario del Monte Grappa.
Ci siamo e uno squarcio di sole illumina per un attimo il monumento, un tuffo al cuore sale dentro senza nemmeno accorgersi.

Parcheggiamo, a piedi in silenzio saliamo per poi scendere e poi infine risalire.
Perdonatemi ma qui non trovo le parole per descrivere le emozioni e le sensazioni che si provano, una certa rabbia c'è perché con questa nebbia non vedi nulla, potendo solo immaginare la vista panoramica che da questa cima puoi avere ma soprattutto immaginare l'imponenza del complesso.
Decidiamo di pranzare al rifugio.
Si riparte con la pancia piena proseguendo per la SP148, un paradiso di curve incredibile un continuo destra sinistra che non ti lascia respirare, la nebbia ci accompagna e ci rende un po' nervosi, obbligandoci ad un andatura "tranquilla", fin troppo, ma ogni curva è un pericolo, non vedi se arriva qualcuno.
Nei tratti in cui la nebbia si dirada ti fermi e scatti una foto ma poi ti penti xchè non rende omaggio a questo luogo e a questo itinerario.
Giunti ad Arten, si seguono le indicazioni x Asiago, SS50bis, passando per Enego e salire verso Gallio e infine Asiago.
Ora, sarà per la nebbia, o forse sarà per la nostra voglia di perderci e trovare strade nuove non ci accorgiamo dell'uscita per Enego e proseguiamo fino a Valstagna. Qui ci accorgiamo di aver sbagliato strada, dopo un breve controllo della cartina scopriamo un'altra strada che sale a Gallio e parte proprio da Valstagna.
Una strada che, osservando la carta è un continuo di tornanti e curve. Vale come biglietto da visita ?
SP73, da qui ad Asiago scompare pure la nebbia ! il sorriso e la pace dei sensi torna a scorrere nel sangue. Curve e panorami mozzafiato sull'intero altopiano di Asiago.
Solo guardare il dolce movimento delle montagne simili a onde del mare ti dona un senso di pace. Asiago.
Dopo averla visitata ci siamo convinti di tornarci per guardarla meglio.
Il tempo stringe ed è ora di tornare, la strada che da Asiago ci conduce a Caltrano, dove riprenderemo la A31, è un tratto inizialmente tranquillo, una classica strada di montagna a tratti stretta e pericolosa e a tratti ampia con curve che invitano alla criminalità.
Il tratto finale è un inno alla #disobbedienzastradale un inno alla #criminalitàstradale.
Una meraviglia, un covo per teppisti e folli che per strada riconosci subito, così come riconosci le pattuglie di vigili e carabinieri fermi ai lati della strada o direttamente sulla strada.

Non dimenticate che l'itinerario attraversa luoghi intrisi di storia che MAI andrebbero dimenticati e SEMPRE vanno ricordati, giungerete qui non per correre ma per ascoltare la storia attraverso la sua testimonianza.

Consigli :

  • I controlli delle forze dell'ordine sono molte frequenti, le curve attirano molti smanettoni soprattutto nei fine settimana, quindi. PRUDENZA

  • L'itinerario proposto può essere effettuato in un giorno con le giuste pause e visite, potete allungarlo con le varie opportunità che la zona offre, soprattutto a livello storico e di curve. Dipende sempre da dove arrivate.

 

Itinerario  (l'itinerario parte da Bassano del Grappa): Google Maps