itinerarioEsistono strade e territori che meriterebbero maggior rispetto e attenzione da parte di tutti, specialmente da noi motociclisti che spesso scambiano una striscia d'asfalto in un circuito.
Non rendendoci conto del territorio che stiamo attraversando.
Monti Lessini, Valli del Pasubio e Trentino nell'anno del centenario della grande guerra hanno molto da raccontare e molto da offrire.

Per noi #rider ci sono pure strade da favola ! Uniche e incredibili in particolare due che, fin dalla prima volta, mi sono entrate nel cuore la SP211 dei Monti Lessini che porta sull'altopiano dei lessini e Sega di Ala e la SS46 che da Pian delle fugazze porta a Rovereto.

L'itinerario, piuttosto lungo e impegnativo, parte dal casello di Ala – Avio e lasciando a sinistra il bel castello si seguono le indicazioni “Monti Lessini”, pochi km e presto vi ritroverete catapultati in un paradiso di curve e panorami unici, la SP211 dei Monti Lessini che porta sull'altopiano e Sega di Ala regala panorami e curve incredibili, senza nemmeno accorgerVi si raggiunge il Passo delle Fittanze.
Mi raccomando una sosta al bar a sorseggiare il Caffè del passo e un buon panino la gentilezza delle bariste fa il resto.
A questo punto non si prosegue per la strada principale ma si taglia a sinistra per quella stradina tanto stretta che vi pare impossibile da percorrere. Si raggiunge il bivio del Pidocchio da qui si seguono le indicazioni per Erbezzo.

Piccola variante. Se siete amanti delle strade bianche è possibile creare una variante molto interessante e bella, soprattutto per il panorama che avrete attorno a Voi. Al bivio girate a sinistra, direzione Malga Lessinia, SP14, giunti al bivio con le indicazioni per il Rif. Castelberto mantenete la destra, dopo alcuni km e seguendo sempre la strada principale raggiungerete il Rif. Primaneve sul monte Tomba, proprio quelle antenne che Vi facevano da guida Vi hanno portato al Rifugio. Qui il panorama è unico, si prosegue sulla stessa strada ma per poco, dopo due tornanti ad una biforcazione, svoltate a sinistra, attenzione perchè la strada in questo ultimo tratto peggiora un po', proseguendo sbuchiamo pochi metri dopo il passo del Branchetto. Oppure alla biforcazione prima descritta si può proseguire e finire sulla strada, asfaltata, e seguire le indicazioni per S. Giorgio e raggiungere il Passo del Branchetto.


Attenzione l'asfalto è ridotto male e le mucche pascolano felici e libere, potreste incontrarle in mezzo alla strada, come i loro ricordi ;-)
Alla fine della strada ci si ricolegga alla SP13 che scende dal Passo. Si prosegue fino a trovare le indicazioni per S.Giorgio, tenete gli occhi ben aperti la strada si trova a sinistra dopo una curva cieca sempre a sinistra e può capitare di non accorgersi.
Seguendo le indicazioni per S.Giorgio si sale al Passo del Branchetto.
Il panorama dei Monti Lessini sorprende per gli spazi, sanno donare un senso di pace e silenzio dove le montagne, lontane sono semplici custodi di questa pace. Strano sapere che lì a pochi km c'era l'inferno.
Dal passo si scende, prima verso Velo Veronese e poi Selva di Progno, di seguito verso Altissimo attraverso e seguendo le indicazioni per Bolca/Sprea.
A Sprea è molto interessante una fermata a visitare “Il giardino di Don Zocca”

“...In onore a Don Luigi Zocca e alla sua dedizione per l’approfondimento e lo studio di nozioni fitoterapiche, oggi, sulla collina adiacente l’ex canonica di Sprea (Verona), si estende in altezza “Il Giardino di don Zocca”, un orto e giardino officinale di circa quattromila metri quadrati realizzato a scopo puramente didattico, che ospita la coltivazione di oltre 300 diverse piante officinali. “ tratto da https://www.erbecedario.it/it/ https://www.erbecedario.it/it/giardino-di-don-zocca

Risaliti in sella si raggiunge Altissimo passando per Vestenova e facendo, ancora molta attenzione, si segue per Chiampo, “Strada del vino Lessini Durello”, troverete il cartello alla Vostra sinistra.
Questo tratto di strada vi sorprenderà, peccato un asfalto mal ridotto.
Si segue Altissimo, poi Valdagno e si sale verso Recoaro Terme poi Valli del Pasubio attraverso il bellissimo Passo Xon, con una serie di tornanti da togliere il fiato.
Alla fine della strada si svolta a sinistra direzione Trento che ci porterà a Pian delle Fugazze.
Lungo questo tratto di strada, poi al passo, sono molti i punti dove fermarsi per qualche foto o per visitare, partendo dal più importante, l'Ossario del Pasubio, il Giardino Botanico - Alpino del Pasubio, la Tagliata Bariola, la Cascata di Brazzavalle o il ponte tibetano a pochi km dall'Ossario, esperienza unica.
La SS46 non ha bisogno di parole dovete solo farla e goderla, sempre in piena sicurezza perchè se correte troppo oltre a essere criminali potete incorrere nei controlli, parlo per esperienza, ma soprattutto perdere di vista luoghi incredibili come l'eremo di San Colombano.

“...L’eremo è costruito a mezza altezza su uno strapiombo di circa 120 metri.
Protetto dalle intemperie da un tetto naturale di roccia è dedicato al Santo che, secondo la leggenda, in veste di giovane cavaliere uccise il drago che provocava la morte di bambini battezzati nelle acque del sottostante torrente Leno.
L’eremo sembra essere stato abitato sin dal 753. La data di costruzione della chiesetta e dell’annesso romitorio risale al X secolo.
L’apertura al pubblico è gestita dal gruppo di volontari del Comitato Amici di San Colombano. L’eremo di San Colombano è punto di partenza dell’itinerario I tesori di Trambileno....” tratto da https://www.visitrovereto.it/scopri/chiese-e-luoghi-sacri/eremo-di-san-colombano/

Prima di pensare a visitare l'eremo ricordatevi che bisogna camminare e fare 102 gradini ! Vi posso assicurare che vale la fatica.
Poco prima di raggiungere Rovereto seguite le indicazioni per Folgaria la SP2 è stata una sorpresa. Non si differenzia molto dalla SS46 sembra quasi il suo proseguo, curve, panorami. Bellissima !
Arrivati a Folgaria si seguono le indicazioni per il Passo Sommo e poi per Trento.

Il viaggio fin qui è stato lungo e impegnativo, se avete fatto intervalli per visite potete fermatVi a trento oppure si prosegue per altre curve !

Scendendo da Vattaro seguite le indicazioni per “Altre Direzioni” e non per il centro della città, poi raggiunto un rondò, proseguite verso Verona/Rovereto/Bolzano per prendere la SS12, la nuova circonvallazione fino a raggiungere, e seguire, le indicazioni V.Rendena/M. Di Campiglio che porteranno fuori dalla città da dove bisogna seguire le indicazioni per “Monte Bondone” e fare una strada pazzesca la SP85 del Monte Bondone, la famosa salita Charley Gaul, 38 tornanti immersi nella leggenda per 17,5 km. Arrivati a Vason, dove termina la leggenda, si prosegue per Ponte Arche, Tione di Trento e su in val Rendena verso il Passo Campo Carlo Magno.

Qui potrebbe terminare il giro ma i veri duri e puri non possono farsi mancare il Passo del Tonale, quindi di nuovo insella e giù verso Dimaro, la Val di Sole e il Passo del Tonale.
Trovare Hotel o B&B al Passo, (TrivagoBooking) o a Ponte di Legno (TrivagoBooking)  non dovrebbe essere un problema.

L'itinerario è stato lungo e faticoso ma il divertimento unico e pure il lato turistico/storico non è stato di meno, spero vi sia piaciuto.

Itinerario : Google Maps

Itinerario : File pdf, KMZ e GPX in formato .zip, clicca qui

Info.

Visit Trentino

Visit Rovereto

Veneto Turismo

Montagna Vicentina, Pasubio

Veneto Grande Guerra