valdinon 002

Morti violente, fantasmi, guerre. 

Qualcuno racconta che “.. no ! non è una leggenda è vero i rumori che hai sentito non erano tuoni era lui !...”

Lui chi ?

lo spirito di un vecchio castellano, vestito di nero, una lunga sciabola che luccica al suo fianco, volto pallido e una folta barba incolta... Folle di gelosia cerca la prova dell’infedeltà della sua giovane sposa, che uccise un tempo oramai dimenticato.
Nelle notti di tempesta solleva sassi per controllare sotto, scruta attento il folto degli alberi che circondano il maniero, scava con la punta della spada... Cerca la prova, ma non sa che la bella moglie non l’aveva mai tradito e quella morte innocente lo perseguiterà in eterno!
Il maniero è Castel Belfort, sito a Spormaggiore.
Una tremenda guerra ! Un re che non accetta il rifiuto e la sua rabbia ricade sull’incompelvole popolo di Ragoli. Per ultima lei, la causa di tutto, Tresenga.
Regina di Ragoli, colei che aveva giurato al suo popolo che mai ! si sarebbe sposata, nessuno straniero si sarebbe impadronito della loro terra.
Il perfido re di Tuenno non poteva accettare il rifiuto, questo affronto andava cancellato con il sangue di quel popolo. La battaglia, nella valle del Torrente Tresenga e sulle rive del Lago di Tovel fu terribile, tutti i Ragolesi morirono e il loro sangue tinse le acque del piccolo lago. Tresenga fu l’ultima a cadere trafitta.
Ma questa è una valle di bruti e sanguinari !!
No, questa è una valle così bella che nasconde le sue bellezze dietro terribili leggende per proteggerla. Una valle assolutamente da visitare.
Il lago di tovel, l'eremo di san romediocastel thun, l’altopiano di Predaia, il Parco Fluviale della Novella per non parlare dei suoi castelli, eremi, chiese musei e particolarità come il giardino delle rosee.
Punto di partenza , l’uscita Trento Nord (perché non troppo a nord, per chi viene da sud evitando km di noiiosa autostrada, per chi viene da nord è consigliabile l’uscita Mezzocorona) per andare subito a conoscere il tremendo castellano, prima ci facciano una bella scorpacciata di curve.
Dal casello seguendo la SP235 e le indicazioni per l’altopiano della Paganella che raggiungeremo in pochi km con non poche curve.
Raggiunto l’altopiano si seguono le indicazioni per Spormaggiore. Alla fine della strada si svolta a destra e si prosegue sulla SS421 che porta a Castel Belfort.
Si è proprio lui, prima la torre e poi le rovine, bellissime e ben conservate.
Ma qual’è la sua vera storia ?

Il castello è del 1311, Enrico, conte di Tirolo, diede il permesso a Tissone, figlio di Geremia I ed eredi, l'autorizzazione ad erigere una torre con edifici. Divenne poi rocca per il distretto di Andalo e Molveno nella giurisdizione del preesistente castello di Sporo-Rovina, ciò è il motivo dei tanti cambi di proprietà.
L'edificio ricorda una fortezza, non tanto un castello, ciò è dovuto alla ricostruzione effettuata dai Conti Saracini nel 1670, dopo un terribile incendio che distrusse il castello originale. 

Prossima destinazione il bellissimo Castel Thun. Spormaggiore, poi direzione Cles / Passo del Tonale, subito dopo iniziano le indicazioni per Castel Thun. 

Una bellissima strada, molto panoramica, seguendo le indicazioni molto chiare porta al Castello.

Dopo la visita al Castello, si riparte con una destinazione “motociclistica” se mi permettete il termine.
Cioè? Curve !!!
Si sale all’altopiano di Predaia, panorami e curve a perdifiato. Dal castello per un breve tratto bisogna ripercorrere la stessa strada, poi si segue per Toss in fondo alla strada a sinistra, poi lasciando le indicazioni per trento alla nostra sinistra si svolta a dx alla fine si prende la SS43 del Tonale fino all’uscita Predaia.
In Val di Non le indicazioni sono molto chiare.
La principale particolarità dell’altopiano, oltre ai percorsi per gli amanti del trekking e la Mountain bike, è sicuramente il panorama, unico e straordinario sulle montagne circostanti, dalle Dolomiti di Brenta alla catena delle Maddalene.
Immersi nei frutteti nelle aree più basse ai lariceti, alle malghe.
Piccola pausa per godere il panorama e si riparte seguendo le indicazioni per Passo Mendola, Museo Retico.
Avendo alla nostra sinistra una vista da togliere il fiato, il lago di Santa Giustina e le Dolomiti del Brenta, si raggiunge Sanzeno qui ci sono due opzioni.
Prima scelta. Seguendo le indicazioni per l’eremo entriamo in un percorso incredibile attraversando il bellissimo canyon che ci porta al santuario, una strada da percorrere con molta calma ad una velocità molto bassa. Attenzione in estate (da metà luglio a metà settembre circa) è attivo un servizio di bus navetta dal parcheggio in località al Mulino fino al parcheggio ai piedi del santuario di S. Romedio, la strada resta chiusa al traffico nomale.
Seconda scelta. Parcheggiate al museo retico, da qui parte un breve trekking all’interno della montagna che porta al santuario, molto particolare e bello, un po' scomodo se indossate la tuta in pelle.

“...Il Santuario di San Romedio è uno dei più caratteristici eremi d’Europa. Sorge in Val di Non sulla vetta di uno sperone di roccia alto più di 70 metri. Qui San Romedio visse come eremita per molti anni, secondo quanto dice la leggenda in compagnia solo di un orso trentino. Il Santuario di San Romedio è formato da cinque piccole chiesette sovrapposte, tutte costruite su uno sperone di roccia e unite tra loro da una lunga scalinata di 131 gradini. Il sentiero che conduce al Santuario di San Romedio è una delle passeggiate di culto più significative del Trentino.
IL SANTUARIO DI SAN ROMEDIO E' APERTO TUTTO L'ANNO
Orario apertura:
Da ottobre ad aprile: ore 9.00 -17.30
Da maggio a giugno, e mese di settembre: ore 9.00 —18.00
Da luglio ad agosto: ore 8.30 —19.00
INGRESSO GRATUITO
...”
Tratto da https://www.visitvaldinon.it/it/da-vedere/arte-e-cultura/santuario-di-san-romedio/


Visita effettuata si riparte, direzione Parco Fluviale Novella, dove assaporare un po' di brivido e scoprire in kayak o a piedi un percorso naturalistico, attraverso boschi e canyon, mozzafiato per circa 3,5 km.
https://www.parcofluvialenovella.it/

Se avete scelto la prima opzione e avete raggiunto in moto il santuario si torna indietro dalla stessa strda e arrivati in centro al paese di Sanzeno si svolta a destra e poi subito a sinistra seguendo la strada, dopo molte curve si raggiunge il parco. Se avete scelto la seconda opzione dal museo retico si torna indietro direzione sanzeno e si svolta poi a destra per prendere la strada sopra citata.
Prima una piccola particolarità pochi metri prima del parco troverete cartelli che indicano l’eremo di San Biagio.
“… L’eremo di San Biagio sorge su un poderoso sperone di roccia che emerge tra aspri burroni dall’alveo del torrente Novella, affluente del fiume Noce e oggi del lago artificiale di Santa Giustina. … Oggi il complesso edilizio è di proprietà della famiglia Facinelli, che offre al visitatore visite guidate all’azienda agricola frutticola circostante ed ad alcuni vigneti coltivati a Groppello. Inoltre è possibile visitare l’eremo gratuitamente. Tutto questo prenotandosi [...]
La famiglia Facinelli è lieta di ospitarVi. ...”
Tratto da https://www.visitvaldinon.it/it/da-vedere/arte-e-cultura/eremi/

Dal parco si riparte per un scoprire un’altra bellezza naturale della valle. Il canyon Rio Sass.

“… Un dislivello di 145 metri, 1200 gradini: 2 ore di emozioni. […]
GLI EFFETTI DI LUCE FANNO IL RESTO
...giocano con gli anfratti e con la splendida vegetazione presente nella parte finale. L'acqua sotto la passerella scorre a profondità variabile e il Rio Sass si sprofonda in certi punti fino a 45-50 metri. Anche la distanza fra le due pareti varia, da un minimo di 25 centimetri a circa 30 metri, con colonie di alghe rosse e verdi che tingono le rocce con fiammate improvvise. ...”
tratto da http://www.canyonriosass.it/

Vi serve altro per capire cosa Vi perdete a non visitarlo.
Dal parcheggio del parco si prosegue a destra, SP74, allo stop si gira a destra direzione Passo mendola /passo Palade, SS42, si prosegue fino a raggiungere il paese di Fondo, sulla Vostra destra un panorama unico sulla valle, si entra in paese e si raggiunge la piazza dove si trova la Coperativa Smeraldo che gestisce le prenotazioni per la visita del canyon.
Dopo tutte queste emozioni bisogna rilassarsi, respirare, un po' di pace in un luogo che sappia trasmettere questo, un luogo che basta uno sguardo per restare a bocca aperta. Un panorama, una passeggiata, un luogo che, sono sicuro, entrerà nel Vostro cuore.
Il Lago di Tovel.
Prima però qualche curva non dispiace, quindi dalla piazza si torna indietro e poi seguendo le indicazioni per Castelfondo, Lauregno, SP86, poi Rèvo, Rumo, allo stop si svolta a sinistra direzione Passo Mendola/Palade prima e poi, qui fate attenzione ad un tornante, per Cles /Trento. SP139.
Si supera il ponte del Castellaz e si raggiunge Cles, si svolta a sinistra e da qui in poi le indicazioni per il Lago sono chiare.
Ricordatevi che il parcheggio si paga e nel periodo estivo è attivo un servizio bus navetta.

L’itinerario finisce qui in un questo magnifico luogo. Non servono molte parole per dirVi che la Val di Non è bellissima, ricca di sorprese, storie e leggende.

Consigli :

  • I controlli delle forze dell'ordine sono molte frequenti, le curve attirano molti smanettoni soprattutto nei fine settimana, quindi. PRUDENZA

  • Fate molta attenzione al periodo che volete effettuare questo itinerario, la strada che porta al lago e al santuario, nel periodo estivo viene chiusa, per raggiungerli si è obbligati a prendere il bus navetta , ricordate poi che il parcheggio è a pagamento (Tovel). Per l'eremo è possibile raggiungerlo anche a piedi o sulla strada, chiusa al traffico o dalla proposta descritta sopra.

 

Itinerario : Google Maps

Itinerario : File pdf, KMZ e GPX in formato .zip, clicca qui