zoncolan 003Basta un nome per descrivere questo itinerario. Monte Zoncolan. La leggenda. La storia del ciclismo. Questo è l'obbiettivo del giro.

 

“...Il monte Zoncolan è divenuto noto tra gli appassionati di ciclismo con il soprannome di "Kaiser", in quanto la strada che vi sale è estremamente impegnativa da affrontare in bicicletta. Caratteristiche della salita di Ovaro sono le ostiche pendenze e i pochi tornanti, per di più stretti e ripidi, intervallati da lunghi rettilinei con pendenze spesso superiori al 15%. In un'intervista Gilberto Simoni ha dichiarato che il tratto più facile dello Zoncolan è di pari difficoltà ai tratti più impegnativi dell'intero Tour de France... “

“...Il versante ovest da Ovaro è considerato da molti la salita più dura d'Europa superando in difficoltà anche il Passo del Mortirolo e l'Angliru: dopo l'abitato di Ovaro, la strada sale per 1.210 metri di dislivello in soli 10,5 km, per una pendenza media pari all'11,5%, con punte oltre il 20%. ...”

tratto da https://it.wikipedia.org/

Partendo dal casello di Rovereto Nord si seguono le indicazioni per Folgaria o Altopiano dei sette comuni.
Dopo una curva secca a destra ecco che la strada inizia a salire e a farci compagnia è il bellissimo castel Beseno, onestamente è difficile guardarlo quando sei concentrato in un susseguirsi di curve che ti impegnano molto. Prudenza! I controlli da questa parte ci sono e pure severi. Dopo di che si prosegue verso Asiago e il suo bellissimo altopiano, si fa uno strano incontro attraverso un paese chiamato Stoner ! Guardate le foto se non mi credete.
La prima tappa dopo l'altopiano è il mitico Passo San Boldo meglio conosciuto come la strada dei 100 giorni.

“...Tracciata su un antico percorso romano, strutturato con torri di vedetta, alcune risalenti al periodo bizantino, è stata utilizzata nei secoli da viandanti e marcanti diretti nel bellunese, dai pastori per la transumanza, da religiosi in pellegrinaggio votivo diretti in Spagna e Portogallo e quale percorso di ritorno degli "Zattieri" che scendevano il Piave. Nel corso del IX sec., le nuove esigenze legittimano la necessità di realizzare un percorso carrozzabile e più agevole, istanze accolte solo nel 1914, grazie ad una ampia disponibilità di manodopera. Il progetto e la direzione dei lavori furono affidati all'ing. Giuseppe Carpenè (1839-1929) che, con l'impiego di 500 emigranti rimpatriati, dal 1914 al 1916 realizzerà un primo tratto dell'attuale percorso. Durante la prima guerra mondiale ragioni strategiche motivarono invece il genio austriaco a completare l'opera in tempi strettissimi e la IV Armata dispose la costruzione della strada nel gennaio del 1918, realizzando le 5 gallerie che la caratterizzano ancor oggi. La realizzazione era tatticamente collegata ai piani di offensiva previsti per la metà di giugno del '18 (operazione Albrecht sul fronte del Piave e operazione Radetzky per il Grappa e gli altipiani). L'impiego di circa 7000 operai, consentirà agli austroungarici il rispetto dei tempi previsti. Nel giugno del '18 si inaugurò così "la strada dei 100 giorni...” tratto da http://turismo.provincia.treviso.it

Come mio solito sbaglio strada e invece di arrivare a Feltre, di seguito seguire le indicazioni per Valdobbiadene e poi per Vittorio Veneto, le indicazioni per il Passo le trovate sicuramente, proseguo direzione Belluno, quando mi rendo conto dell'errore sono a soli due km dalla città veneta, torno indietro e trovo con una certa facilità le indicazioni, certo arrivare al Passo da questa parte non è per niente gratificante.
Decido di scendere per poi risalire e proseguire per la mia meta.
Il Passo San Boldo è straordinario come la sua storia.
Proseguo per Belluno e di seguito Longarone, Pieve di Cadore, Auronzo di Cadore, Sappada, Comeglians, Ovaro ed ecco alla mia sinistra l'inizio della leggenda...
Come ?? Chiuso ??!!! Come chiuso ?? mi fermo a far benzina e chiedo informazioni, gentilissimo il benzinaio mi spiega che la strada è ancora chiusa perchè in cima, zona gallerie, c'è ancora neve ! Anzi le gallerie sono proprio chiuse dalla neve !!
NO!!!
A questo punto decido di andare subito all'albergo per riposarmi. Avevo prenotato all'albergo Bellavista di Ravascletto.
Ottimo albergo, forse un po' caro, ma la media della zona, in mezza pensione, è quella. Comunque mi sono trovato molto bene, pulito, simpaticissimi i due proprietari e una cucina sopraffina !! soprattutto i secondi di carne !
L'albergo si trova subito ma è presto, decido di proseguire scendo verso Sutrio e mi dirigo ad Arta Terme quando ecco il cartello che non mi aspetto !
Zoncolan Aperto.
Come ? Sono già sulla strada e raggiungo la meta divorandola, praticamente è vuota, non c'è anima viva. Arrivo in cima dove trovo una coppia e iniziamo a parlare e studiare la strada che scende a Ovaro, non mi pare ci sia neve !
Ok, decidiamo di partire.
Dopo due tornanti ecco la prima galleria, poi alla seconda capiamo. Completamente chiusa dalla neve.
Dopo due chiacchere e aver salutato i due ragazzi me ne ritorno all'albergo.

Secondo Giorno.

Obbiettivo scoprire la carnia e arrivare alle dolomiti trentine. Lascio l'albergo e mi dirigo verso Arta Terme, da qui verso Tolmezzo e la Sella Chianzutan, una serie di curve neanche troppo impegnative, si scende e raggiunto Pielungo seguite le indicazioni per Orton, vi ritroverete catapultati in un bosco con una serie infinita di curve, bellissimo.
Dopo di che, raggiunto Gerchia seguite le indicazioni per Tramonti di Sotto e la Fila di Monte Rest.
Non vi deluderà una strada fantastica, in una gola incredibile sono rimasto molto colpito da questo passo.
Proseguo per Priuso, Ampezzo e prendo per il Passo Pura per raggiungere la bellezza di Sauris, una perla della Carnia! Avrei voluto raggiungere Fila Lavardet, ma sono completamente a secco di benzina e le persone del luogo mi consigliano di tornare ad ampezzo per fare il pieno, decido così di tornare ad Ampezzo e proseguire per Forni di Sopra, Passo Mauria, tornare a Longarone e tagliare per la Val Zoldo e godermi in relax le dolomiti.

Itinerario Primo GiornoGoogle Maps

Itinerario Secondo GiornoGoogle Maps

 Dove Dormire :
Hotel Bellavista, Ravascletto . Website . Facebook
Tripadvisor. Ho soggiornato una sola notte in mezza pensione mentre giravo la carnia in moto e posso consigliare l'abergo perchè mi sono trovato veramente bene. Camere pulite e in classico stile montano, cordialità e simpatia dei proprietari, sempre pronti a fare due chiacchere. OTTIMA cucina soprattutto i secondi di carne !