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Da molto volevo parlarne ma è sempre stato posticipato quel momento in cui fare chiarezza e specificare alcuni aspetti.
Chi segue i canali social di Bodhirider o è capitato sul sito avrà notato quelle poche parole:
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@insegnantiperilnepal
Tutti a chiedermi cos’è ? Chi sono ? Ma soprattutto perché hai deciso di inserire quelle due righe ?
Come sempre...andiamo in ordine.


La prima volta che incontro il nome di Roby Piantoni è sulla stampa locale, (entrambi siamo della provincia di Bergamo), le sue imprese, la sua storia e, purtroppo, la sua tragica fine. Sempre sulla stampa locale ricordo di aver letto un articolo che parlava dell’Associazione Roby Piantoni e il suo impegno nel “sostenere lo sviluppo culturale e sociale delle popolazioni più povere che vivono tra le montagne più alte al mondo.”

Passa un po' di tempo e mi ritrovo nel negozio di Ennio Spiranelli, Grande Grimpe di Nembro, da sempre mio fidato fornitore di abbigliamento per la montagna ma, soprattutto, di consigli.

Mentre aspetto il mio turno vedo una “brochure” del progetto “Insegnanti per il Nepal”. Alle mie spalle arriva Ennio e ci ritroviamo a parlare del progetto, di Roby e della loro amicizia.
Torno a casa incuriosito, inizio a seguire l’associazione per capire se c’è da fidarsi e scopro con piacere che ...sì vale la pena aiutare e sostenere l’associazione.

All’inizio l’aiuto è solo economico, fatto in silenzio come deve essere, ma un operaio metalmeccanico come me non può fare molto.
Errore ! In realtà tutti possiamo fare di più, non esiste solo l’aspetto economico, comunque importante.
“Qualcosa posso fare”, penso, condividere e far conoscere attraverso i canali social di Bodhirider la loro realtà, il loro impegno, i loro progetti.


Decido di contattarli e gli espongo la mia piccola idea, inserire in ogni post le due righe che avete letto sopra, NON per chiedere soldi o altro MA SOLO PER CONDIVIDERE E FAR CONOSCERE L’IMPEGNO DELL’ASSOCIAZIONE.
Sorpreso accettano, dimostrandosi gentili e pronti ad accogliere l'idea per sostenere il progetto e il “sogno” di Roby.


Non finirò mai di ringraziarLi per questo.

Da quel giorno cerco di fare la mia “piccola” parte con due righe o condividendo i loro post.
Indubbiamente poco, ma è comunque sempre meglio del nulla e dell’indifferenza, male assoluto di questa società tanto “condivisa” ma divisa.


L'indifferenza è il modo più sicuro di ignorare la propria coscienza. (Albert Schweitzer)

 

Esistono molto realtà, spesso locali, che supportano e aiutano il prossimo nel silenzio, sostenute solo dall’amore, dal senso di fratellanza, solidarietà e umanità che oggi non passa sui giornali e sui media se non in modo becero e consumistico, “stuprando” il senso stesso dell’uomo. Queste piccole realtà vanno aiutate e sostenute da ognuno di noi con le proprie possibilità.

Ma ora voglio farVi conoscere l’associazione attraverso le loro parole.

In questa piccola “intervista” a rispondere è Sara, sorella di Roby e una delle anime dell'associazione.


Chi era Roby Piantoni?

Roby era un giovane alpinista nato e cresciuto ai piedi della Presolana, umile e speciale, capace di trasmettere alle persone le sue passioni ed i suoi valori. Valeva sempre la pena incontrarlo, per le strade del paese o più frequentemente lungo i sentieri della Presolana.

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Dove nasce il suo amore per la montagna?

Il suo amore per la montagna? Forse lo aveva già il giorno in cui è nato, un fattore genetico. Ma sicuramente anche il desiderio di seguire le orme del padre a influito sulla crescita smisurata di questa sua immensa passione.

 

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Quando nasce in Lui il desiderio di aiutare i bambini del Nepal?

Roby sogna di aiutare i bambini del Nepal dal primo giorno in cui ci mette piede, anche se poi il progetto “Insegnanti per il Nepal” nasce materialmente solo qualche anno dopo aver iniziato la frequentazione delle montagne nepalesi. Roby sentiva di aver ricevuto così tanta ospitalità e affetto da parte di queste persone che decise di ricambiare in qualche modo: organizzò così una piccola raccolta fondi che consisteva nella vendita di alcuni dei suoi scatti fotografici più belli, che permise di raccogliere un primo gruzzoletto da destinare ad una fondazione che già da anni si occupava di finanziare le scuole situate nei villaggi alle pendici delle montagne nepalesi. Roby aveva capito che la possibilità di avere accesso all’istruzione era l’unico modo per donare a quei bambini una speranza per un futuro libero e consapevole.

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Come nasce l'associazione?

L'Associazione Roby Piantoni nasce quando lui non fa più ritorno a casa dalla spedizione alpinistica del 2009, allo Shisha Pangma. I suoi compagni di quel viaggio finito male e noi famigliari decidiamo di portare avanti il suo progetto e di incrementare gli aiuti al popolo Nepalese nel nome e in onore di Roby.

 

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Chi sono le persone che "materialmente" rendono possibile il progetto-sogno di Roby?

I progetti dell'associazione Roby Piantoni sono portati avanti da ormai 13 anni dalle stesse persone che allora decisero di costituire l'associazione: le due sorelle Denise e Sara, il cognato Claudio, Marco Astori, Yuri Parimbelli e Silvia Cuminetti. Ma il sogno di Roby prosegue e si evolve grazie soprattutto a tutte le persone che hanno creduto in lui e che da anni credono in noi grazie al continuo sostegno economico e morale alla nostra Associazione.

 

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Visti i tempi, come "fidarsi" di Voi?

Questa è una domanda che sarebbe da porgere ai nostri sostenitori, ma crediamo che la fiducia delle persone arrivi innanzitutto dalla conoscenza diretta di Roby e delle persone che costituiscono l’Associazione, ma anche dai valori che sono parte integrante della nostra missione e che cerchiamo di trasmettere in ogni occasione.
Siamo un piccolo gruppo che da 13 anni si dà da fare e mette a disposizione il proprio tempo libero (perché per noi questa non è una professione!) per una causa che ci sta molto a cuore, e per una promessa fatta a Roby quando ci ha lasciato.
Da sempre diciamo che il nostro contributo in Nepal è solo una piccola goccia in un oceano di persone bisognose, che non cambieremo di certo le sorti di un popolo, ma che se riusciremo a dare un’opportunità in più anche solo ad un bambino, per noi sarebbe un successo.
Riteniamo anche molto importante la comunicazione con i nostri sostenitori, che cerchiamo di tener viva il più possibile attraverso i social, il sito internet e la newsletter, per mantenere quella trasparenza a cui teniamo tanto e che crediamo sia dovuta alle persone che credono in noi.

 

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Come si "finanzia" l'associazione? Attraverso quali canali è possibile sostenere l'associazione?

La principale fonte di sostentamento dell’Associazione sono le donazioni liberali delle persone comuni, che cerchiamo di amplificare con varie iniziative come ad esempio la creazione di gadget, i calendari che ogni anno proponiamo a privati e aziende, la distribuzione degli scatti fotografici di Roby, le serate di divulgazione che organizziamo nelle nostre zone. Sono tutte occasioni per invitare le persone a dare un piccolo contributo ai nostri progetti. Un’altra bella iniziativa è sicuramente la destinazione del 5Xmille, che molte persone ogni anno decidono di devolvere alla nostra Associazione in fase di dichiarazione dei redditi.

 

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Prossimi progetti/idee?

Il progetto “Insegnanti per il Nepal” da sempre è dedicato al sostegno della scolarizzazione di 12 villaggi nella Valle del Makalu, una zona impervia e fuori dalle tratte percorse dai trekking turistici e alpinistici.
Da qualche anno inoltre abbiamo sviluppato il progetto “Street Doctor” attraverso il quale organizziamo campi medici itineranti per portare un piccolo sostegno sanitario alle popolazioni di quei villaggi.
Finanziamo anche una casa famiglia a Kathmandu con bambini orfani e non, che hanno estremo bisogno di un aiuto per vivere e crescere serenamente.

Nei mesi scorsi abbiamo ricevuto una segnalazione da parte dei nostri collaboratori di Friends of Nepal(associazione nepalese che ci supporta in loco), che ci indicavano una zona a ovest di Kathmandu molto povera e dimenticata; è stato chiesto alla nostra Associazione di poter far qualcosa per gli abitanti di questa zona.
Ci siamo subito attivati ed abbiamo chiesto di raccogliere più informazioni possibili: il luogo esatto, il numero di villaggi, il numero di abitanti, la presenza di eventuali scuole, e soprattutto lo stato attuale e lo stile di vita delle persone.
Così lo scorso autunno abbiamo deciso di andare in avanscoperta, per osservare e studiare la situazione da vicino, al fine di definire un piano d’azione mirato e concreto.
Abbiamo presto capito che qui la necessità non è soltanto sostenere la popolazione a livello scolastico, ma riteniamo che ci siano problemi ben più urgenti. Stiamo lavorando per definire un progetto specifico per questa zona, di cui riceverete sicuramente aggiornamenti nei prossimi tempi tramite i nostri canali informativi.

 

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Grazie a Insegnanti per il Nepal.


Grazie a Sara e Denise, Claudio, Marco, Yuri e Silvia.

 

Informazioni x seguire e conoscere l'associazione:

 

Credits : Insegnati per il Nepal