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“Prossimo Viaggio ? Quando ?”
“Agosto”
“Dove ?”
“In Ladakh e Zanskar”
L’espressione anticipa le parole “Dove ca**o è ?” e il resto del discorso...

“India. Per essere più preciso Nord dell’India”
“Ah!! vai a vedere il Taj Mahal, Agra, il mondo magico dei Maharja !”
oppure i Viaggiatori rispondo
“Vorrai dire Rajastan oppure il Kerala”
e io “No, sai l’india è grande !”
pochi, ma buoni, mi invidiano
“vai a vedere il piccolo Tibet !!”
Infine arriviamo all’ultima domanda, la più importante quella che genera a valanga altre domande…
“Perchè vai lì ?”
poi
“Cosa c’è da vedere ?”

Perchè vai lì ?

Un giorno qualcuno mi disse “non sei tu a scegliere il viaggio, è lui che sceglie te”.
“perchè ho scelto questo viaggio ?”
Quante volte mi sono fatto questa domanda.
Davanti al pc mentre sfogliavo le pagine del sito di avventure,
“...in fondo avevo deciso di tornare in sudamerica anche quest’anno dopo la bellissima esperienza in Perù l’anno scorso..” continuavo a pensare, e invece il fato ha deciso per me. La bolivia era troppo cara, dovevo scegliere qualcosa che costasse meno. Davanti al pc leggo “Ladak – Zanskar”
il piccolo tibet !
Da anni cercavo di mettere piede sull’himalaya, da anni cercavo di andare in Tibet lo Shangri-la, ma molti a dirmi “vuoi conoscere il vero tibet ? scegli il nord oppure vai nell’India nel Nord”, l’India. Da anni l’India mi cercava e io ad evitarla.
Da tempo cercavo un luogo lontano dalle rotte del turismo di massa.
Ora sono qui, seduto in un vero monastero buddhista, sull’himalaya. I monaci davanti a me intonano le loro preghiere ipnotiche, chiudo gli occhi e respiro piano.
Non sono buddhista e non faccio yoga e nemmeno so come si medita. Quello che sento è chiudere gli occhi e respirare lentamente.
Fuori un cielo terso, un azzurro unico, montagne uniche, fiumi e all’improvviso rivedo il villaggio di turtuk con i suoi campi verdi su uno sfondo grigio e un acqua limpida e fresca come poche volte ho visto.
Assaggio le albicocche e mi sembra di non averne mai mangiata una in tutta la ma vita, tanto sono buone.
Inizio a respirare un aria diversa, forse per questo inizio a stare male, voglio sognare che questo viaggio e questa sofferenza sia un cammino di purificazione, oppure, semplicemente il mio intestino mi dice che il cibo indiano non fa per me o per errore senza accorgermi avrò bevuto non dalla bottiglia chiusa. O semplicemente sarà il mal di montagna.
Resta la sofferenza di tre giorni da incubo, ma superati.
Apro gli occhi esco fuori a camminare un po', girovagando nel monastero tra un togli e metti le scarpe che mi stanca subito così decido di continuare senza.
Il “piccolo Tibet” è davanti a me, se gli occhi sono lo specchio dell’anima, la mia si stà caricando o forse liberando di scorie.
Camminare qui è facile, ci sono percorsi trek a non finire, da qui partono pure le spedizioni verso i 6/7 mile che circondano le valli. Alcuni trek sono semplici e finiscono in villaggi sperduti tra “case” con i tetti in “merda” di Yak, qui utilizzata per tutto, come combustile, come isolante, come concime.
Gente che non ha nulla ! E quando dico nulla è proprio nulla ti accoglie con un sorriso, ti invita a casa loro e poi ti offre ciò che ha. Yogurt e tazza di latte, molto più denso del nostro e biscotti.
Un popolo che riesce a rapirti, come la dolce bambina che, durante il festival, si accosta a me, sporca e con abiti non cerco alla moda possiede due occhi vivi e felici come non vedevo da anni.
Io che dovrei venire da un mondo “civilizzato e progredito”.
A chi può essre utile un viaggio in questo Shangri – La ?
Un viaggio in Ladakh e Zanskar è adatto a chi ama la montagna, la natura incontaminata, a chi cerca un luogo ancora lontano dalle rotte del turismo di massa, a chi cerca un contatto sincero con la popolazione, a chi ama i trek e i viaggi in moto.
Esistono centinaia di tour operator locali per noleggio di moto, o per organizzare trek sul posto.

Viaggio realizzato con Viaggi avventure nel mondo.

 

Indice.

 

INFO GENERALI. Per le informazioni generali (fuso, lingua, moneta, documentazione necessaria all'ingresso nel Paese, sicurezza, situazione sanitaria),  rimando al sito della farnesina Viaggiare Sicuri

Dov’ è.

Ladakh e Zanskar sono situati nel nord dell’India ed è una divisione dello stato federale indiano di Jammu e Kashmir.
Jammu e Kashmir è il più settentrionale degli stati dell'India, situato perlopiù tra le montagne dell' Himalaya. Confina con l' Himachal Pradesh a sud (altro stato dell’India), con il Pakistan a ovest e con la Cina a nord e a est.
Durante l’agosto 2019 (periodo del mio viaggio), il parlamento dell'India ha approvato la legge che ricostituirà il Ladakh come territorio (Union Territory) il prossimo 31 ottobre.
Tornando al Ladakh, è racchiusa tra le catene montuose del Karakorum e dell'Himalaya, il capoluogo è Leh, la popolazione si suddivide in buddhisti, scuola tibetana, in maggioranza e musulmani di ramo sciita e una piccola minoranza di induisti.
Il Ladakh comprende i distretti di Kargil e quello di Leh.
All’interno del distretto di Kargil si trova lo Zanskar, situato nella metà orientale dello stato indiano dello Jammu e Kashmir.

QUANDO ANDARE.

Nonostante l’estate sia periodo di monsoni, il periodo ottimale per visitare il Ladakh e lo Zanskar, quindi per i “classici” viaggi e i trek è da Giugno a Settembre. La vicinanza della catena dell’Himalaya infatti aiuta perché, spesso, “blocca” il monsone. Purtroppo, la valle dell’Indo è stata caratterizzata da bombe d’acqua (o come vengono chiamate, cloud burst), come l’alluvione del 2010 che, per assurdo a colpito alcune valli laterali ma non ha toccato aree limitrofe.

VISTO E FORMALITA' DI FRONTIERA.

Oltre alle indicazioni che troverete sul dito della farnesina vi vorrei portare la mia esperinza sull'ottenimento del vito (visa).
Prima di iniziare è indispensabile premunirsi e avere sul proprio pc la scansione a colori del passaporto in formato PDF, dimensione compresa tra un minimo di 10 kb e un massimo di 300 kb, la scansione a colori di una foto tessera, dimensione 5cm per 5cm in formato JPG, compresa tra un minimo di 10 kb e un massimo di 1 mb.
 Il pagamento avviene con carta di credito.
 Al termine della procedura stampate il modulo, poi riceverete una mail con i dettagli dell’operazione.
Entro 72 ore sempre per email riceverete l’ok del visto, a questo punto rientrate nel sito di richiesta e cliccate su PRINT REGISTERED APPLICATION, scrivete il vostro Id, il numero di passaporto, copiate il codice CAPTCHA e stampatevi a colori il visto che dovete portarvi in viaggio.
Il passaporto deve avere una validità residua di almeno 6 mesi dalla data di ingresso nel paese e due pagine libere.
Quando si riceve la mail con l'ok del visto “GRANTED”, si rientra nel sito di richiesta, fate molta attenzione a questo passaggio, si clicca su “VISA STATUS” e non su “PRINT REGISTRED APPLICATION” ,questo perché cliccando su quest’ultimo si stamperà l'application form e non il visto, scrivere l'ID, il numero di passaporto, copiare il CAPTCHA e stampare a colori la pagina del visto che andrà consegnata all'arrivo a Delhi.
All'arrivo, ai soliti controlli di sicurezza, verrà apposto un timbro nel passaporto e ci scriveranno a penna il numero del visto che si trova sotto il codice a barre, sotto la foto.
Ricordo che in aereo viene consegnato il “solito” modulo per l’immigrazione, da completare con alcuni dati anagrafici e un recapito indiano, di solito l’albergo della prima notte, specificando solo nome e città.
Può capitare che in aereo non venga consegnato il modulo, nessun problema si possono trovare al banco dell'immigrazione prima di mettersi in fila.
Non ci sono tasse da pagare né in entrata, né in uscita.

SICUREZZA.

Oltre alle indicazioni che troverete sul dito della farnesina vi vorrei portare la mia esperinza sulla sensazione di sicurezza.

Nonostante la vicinanza al Kashmir, con la guerra civile che dagli anni 90 colpisce l’area, Ladakh e Zanskar sono luoghi sicuri.
In questo viaggio la costante presenza dei militari, convogli spesso lunghi che obbligavano a soste per farli passare e la notizia che da agosto 2019 (periodo del viaggio), il parlamento dell'India ha approvato la legge che ricostituirà il Ladakh come territorio (Union Territory) il prossimo 31 ottobre, ha un po' turbato ma non più di tanto. MAI, ripeto MAI, c’è stata una sensazione di paura.

Lungo la strada si possono incontrare dei check point nei quali verranno chiesti i documenti, (se viaggiate su Jeep saranno i Vostri autisti a ritirarli e poi riconsegnarveli), passaporto e il visto d’ingresso, può capitare che chiedano pure il vostro impiego.

CLIMA.
Ad agosto generalmente fa 27°/6°. Quindi di giorno in maniche corte o camicia, ma sempre con na felpa nello zainetto. La sera obbligo una felpa e/o un piumino leggero. Di sera e notte fa più freddo, se alloggiate in campi tendati giacca a vento e sacco a pelo è d’obbligo, nonostante i campi tendati siano forniti di abbondanti coperte.
Per arrivare in Ladakh sarà obbligatorio uno scalo a Delhi, se siete sfortunati da restarci un giorno ricordate che in agosto a Delhi c’è un clima tropicale e subtropicale, con temperature estive che giorni fa hanno raggiunto i 50°.

TELEFONI E INTERNET.
Il prefisso per l’India è +91. Il prefisso per l’Italia è +39. I cellulari funzionano a Delhi, in Ladakh non c’è segnale, qualsiasi sia il Vostro operatore qui in Italia, si può acquistare una scheda locale. In quasi tutti gli alberghi/guesthouse e ristoranti c’è wi-fi. Solo in Zanskar la situazione peggiora pure un Wi-Fi decente.

CORRENTE ELETTRICA.
La corrente è a 220 volt. Le prese elettriche, generalmente, sono come quelle italiane a due fori, alcuni alberghi hanno mantenuto quelle a 3 lamelle (presa britannica).
E’ meglio portarsi un adattatore e, se possibile, una cibatta per ricaricare contemporaneamente più dispositivi, ovvio ricordare una o più POWER BANK fuori Leh può capitare di non trovare la possibilità di ricaricare il cellulare.

BAGAGLIO.
Per un viaggio di questo tipo il miglior bagaglio possibile è uno zaino molto capiente o una valigia mordiba. Sconsiglio quelle rigide. Vedi post sul blog per le linee generali.

VARIE.
Utili: Torcia, meglio quella frontale, con pile di ricambio, salviette umidificate e gel disinfettante (es.amuchina), un rotolo di carta igienica, nastro adesivo, occhiali da sole, crema solare, coltellino multiuso (da mettere nel bagaglio in stiva), set posate per eventuali scatolette, asciugamano leggero in microfibra, sapone, filo e mollette per il bucato, lucchetto per i bagagli.
Importante, se dormite in campi tendati, pure quelli attrezzati, sacco lenzuolo o sacco a pelo.
Vedi post sul blog per le linee generali.

ABBIGLIAMENTO.
Tenuto conto del clima, freddo la mattina e la sera, mentre durante il giorno è possibile restiate in maglietta, è importante vestirsi a strati.
Parte inferiore, pantaloni lunghi interi, meglio divisibili. Calze, meglio tecniche e basse.
Parte superiore maglietta, meglio quelle tecniche, un pile / felpa, un giubbino impermeabile e un piumino in microfibra, (ricordate avrete sempre uno zainetto con voi, in questo caso non dimenticate il coprizaino impermeabile).
Cappellino, K-way, o un poncho antipioggia.
Scarpe comode da ginnastica o da trek, anche se non farete escursioni le strade o i sentieri che portano ai monasteri sono spesso sterrate o veri e propri sentieri di montagna.
Non dimenticate che visiterete monasteri, luoghi sacri, dove è obbligo il massimo rispetto, di conseguenza è indicato un abbigliamento sobrio.

SALUTE E MEDICINALI.
Nessuna vaccinazione è obbligatoria. Alcuni consigliano l’antitifica e la profilassi antimalarica (clorochino-resistente), soprattutto se dovete fermarVi a Delhi.
Oltre ai medicinali di uso personale, non dimenticate antinfiammatori e antidolorifici, antibiotici ad ampio spettro, gli immancabili antidiarroici con fermenti lattici, antiemetici,
Gomme da masticare per chi soffre il mal d’auto, caramelle per la gola, pastiglie per la tosse, termometro, pomata per contusioni in caso di cadute, repellente per zanzare. Sali minerali, integratori, protezione solare alta, disinfettanti e cerotti. Vedi post sul blog per le linee generali.

MAL DI MONTAGNA.
Questo è un tema che merita una voce a parte per questo ho creato un post sul blog.


SCORTA DI VIVERI DALL'ITALIA.
Avete letto bene, prendete in seria considerazione questa opportunità.
La cucina indiana ha sapori molto speziati, (cardamomo, coriandolo ecc.) che possono piacere o no, oppure dopo tre o quattro giorni può stancare.
Per esperienza personale, era meglio portarmi da casa qualche barretta o confezioni di parmigiano monodose, in più. Troverete molti negozi che vendono frutta secca o disidratata molto buona, potete fidarVi. Praticamente mi sono nutrito solo di quello per giorni.

FOTOGRAFIE E VIDEOCAMERA.
Portate il materiale fotografico che riterrete necessario in base alla Vostra necessità e competenza.
Importante. Ricordate di avere il massimo rispetto nel fotografare le persone, soprattutto nei luoghi di preghiera.
Buona educazione è chiedere sempre il permesso.
In alcuni monasteri per fotografare è necessario pagare, chiedono una “donazione”, è capitato che alcuni monaci prima si sono dimostrati molto disponibili ma poi hanno insistito a chiedere una donazione.
Importante. Fotografare aeroporti, luoghi militari (sulla strada si incontrano molte basi militari), militari è sempre, severamente, proibito.

ACQUISTI.
Prima regola da non dimenticare. TRATTARE sulla cifra, sempre !


Gioielli e monili, bracciali in argento, perak nei mercatini di leh avrete lìimbarazzo della scelta. Consiglio di visitare il mercato tibetano.

Sempre a leh potrete trovare anche bellissimi negozi di antiquariato, indiano ma soprattutto tibetano, cercate con molta attenzione e girate più negozi.

Leh, capitale anche delle pashmine, ma pure scialli, sciarpe fate molta attenzione al prezzo e a non farVi fregare, girate.

Oggetti legati al buddhismo come le campane tibetanebandiere di preghiera, collane/rosari, la ruota o mulino, (quello che trovate davanti ai gompa, all'interno della ruota sono inseriti dei foglietti di pergamena arrotolati in cui è inciso un mantra, girandola si fa salire la preghiera al cielo)

Le classiche t-shirt che vi ricameranno al momento.

Il thangka delle tele dipinte con colori vivaci, spesso sono veri capolavori raffiguranti nel centro la divinità. 

Capitolo Cibo.

Frutta secca, frutta essiccata, in particolare le albicocche nello zanskar sono squisite !

, buonissimo.

Spezie.

Capitolo Benessere.

Olii essenziali, olii ayurvedici (anche se ne troverete di pochi).

Incensi.

A Leh troverete qualsiasi cosa per i trek, dall’abbigliamento agli accessori, a prezzi molto convenienti. In un negozio ho trovato pantaloni della Quechua (Decathlon), a prezzi molto più bassi che in Italia.

VIAGGIARE IN LADAKH. Cosa c’è da vedere.

Un viaggio in Ladakh è un viaggio naturalistico e culturale.
Natura incontaminata, montagne uniche, la catena dell’Himalaya che Vi accompagnerà costantemente. Siamo nel paese degli alti valichi, i passi carrabili più alti del mondo.
Un salto, un immersione nella cultura buddhista attraverso la scoperta dei loro monasteri, i Gompa.
Uno più bello dell’altro.  Un luogo ancora incontaminato.
L’incontro con un popolo, i ladakhi, che Vi lasceranno senza parole, disarmati di fronte alla loro forza e gioia di vivere.

Al di là delle parole ecco un resoconto di ciò che si può inserire in un viaggio in Ladakh.

Monasteri / Gompa.
Matho: monastero del XVI sec. È l’unico monastero in Ladakh della Scuola Sakyapa.
Hemis: Il monastero più famoso del Ladakh. Monastero buddista himalayano del Lignaggio Drukpa, veramente bello e imponente
Thiksay: pare aggrapparsi sulla collina fino a ricoprirla. Unico.
Stakna: Costruito come tanti gompa sullo sperone di una roccia ma come ognuno di essi regala vista e atmosfere uniche.
Shay: Monastero e Palazzo Reale che fu residenza estiva della famiglia reale.
• Gompa di Diskit L’impatto è unico, soprattutto per l’enorme statua di Buddha Maytreya 32m rivolta verso il Pakistan come gesto e simbolo. Vista unica.
Ensa Gompa di Panamik Unico, meraviglioso, un gompa che mi è entrato nel cuore perché lontano da più conosciuti e di “moda”. Arroccatissimo per raggiungere bisogna camminare per un sentiero per pochi metri, dopo aver percorso una strada che è uno spettacolo già lei.Vista impagabile.
Spitok: Sede del potere amministrativo è il monastero più importante del Ladakh.
Chamba Gompa Dal 2001 patrimonio dell'Unesco.
Alchi. Monastero che si presente da un percorso di bancarelle per turisti, ristoranti sempre per turisti. Non una bella presentazione, ma poi l’interno è veramente bello, le statue e i dipinti sono originali e c’è un percorso che scendere per vedere l’indo.
• Il Gonpa di Rizong Il Monastero ed è stato fondato nel 1831 dal Lama Tsultim. Chiamato “paradiso per la meditazione” per le sue regole e norme molto severe, è ricco di dipinti e libri e soggetto a severe regole monastiche.
• Il monastero di femminile di Juliken. A soli 2 km dal Gonpa di Rizong.
• Il Monastero di Lamayuru. Il monastero è uno dei più grandi e antichi monasteri buddisti di tradizione tibetana. Fondato intorno all'anno 1000 da Nāopā ed è appartenente alla scuola Drigung Kargyu.
• Lo Stongdey Gompa, “La Dimora di Marpa”, ovvero il luogo dove avrebbe soggiornatoMarpa. Marpa è un traduttore tibetano famoso per aver fondato il lignaggio di trasmission. E’ la seconda più grande istituzione monastica dello Zanskar.
• Monastero femminile di Chan Chubcoling
• Gompa di Karsha.  il più grande Gompa di tutto lo Zanskar La struttura più antica del Monastero risale al X secolo ed è stato fondato da Phagspa Shesrab dell’ordine dei Gelug-Pa (Cappelli Gialli); il nome completo del Gompa è “Karsha Chamspaling“.
Da lontano il monastero ed il villaggio sembrano fusi all’interno di una scoscesa montagna di color rosso; attraverso una scalinata in cemento si arriva al chiostro superiore da dove è possibile entrare nella sala delle preghiere.
Dzongkul Gompa Its foundation is attributed to Naropa (956-1041 CE), who was a celebrated Indian Buddhist yogi, mystic and monk from the renowned Vikramshila University in Bihar.[1] He is said to have meditated in one of the two caves around which the gompa is built and the monastery is dedicated to him. His footprint can be seen in the rock near the entrance to the lower cave.[2] The gompa contains images and thankas of famous Drukpa lamas. “la fortezza sul burrone” dove si trovano le grotte in cui meditò Naropa.

I due laghi.
• Tso Moriri
• Pangong Tso

I passi più alti al mondo.

• Khardung La Pass 5.359 mt.
• Taglang La 5328 mt.
• Polokongka La 4920 mt.
• Namshang La 4960 mt.
• Pensi La Pass
• Chang La Pass

Il villaggio di Turtuk. Perchè il villaggio di Turtuk non può assolutamente mancare in un viaggio in Ladakh ? Ovviamente perché è bello, un vero tuffo nella realtà locale, la reltà di un villaggio a maggioranza mussulmana in una valle a maggioranza buddhista, camminare nelle strette vie del villaggio, sul confine con il pakistan (l’ultimo villagio prima del confine), osservare le persone e capire che qui parlano una lingua diversa dagli altri posti che hai visto fino ad ora. Qui si parla il Balti, lingua poco utilizzata oggi.
Perchè qui si mangiano albicocche talmente buone che sono la fine del mondo. Non stò scherzando.
Non si può mancare. 

{videobox}XPGv-fEPQFM|Turtuk|,

ES8rEI8EXFw|Turtuk|

{/videobox}

Video presi da Youtube

Nubra Valley. Per entrare in questa valle, partendo da Leh devi attraversare il Khardung la Pass il più alto passo motorizzabile al mondo con i suoi 5359 metri, e già questo è un bel ingresso, immaginate il resto...

Leh, la capitale del Ladakh, un brulicare di turisti, locali e non, motociclisti ed escursionisti. Dove troverete di tutto, dove potrete comprare di tutto.
Un consiglio, parallela alla via principale c’è un’altra via stretta, dove un altro mondo Vi apparirà, antiquari, sarti, barbieri !! mai visti tanti barbieri raccolti in un’unica via e vederli lavorare è uno spasso.

Trek, ce ne sono moltissimi e scegliere è dura , molto dipende da Voi, quanto siete allenati, quanto amate le escursioni.

Da vedere o meglio, da vivere, sono le strade e il modo “particolare” di guidare degli indiani sulle loro strade.
Strade, qualche volta sono pure asfaltate, qualche volta hanno i guard-rail ma tranquilli sempre nei punti inutili, qualche volta se trovate il coraggio e vi sporgete al finestrino vedrete carcasse sul fondo o sui pendii dei burroni che saranno vostri compagni. I clacson saranno un toccasana non un fastidio, e non scherzo !

I cartelli stradali ! che incontrerete lunga la strada, frasi poetiche che contrastano all’ambiente che lì circonda. Ambienti rudi e difficili, spuntano all’ultimo momento, gialli o verdi e sembrano essere inseriti come un promemoria all’uomo di fronte alla bellezza del posto. 

Agosto è “alta stagione” per il turismo, anche in ladakh, non solo di stranieri (spesso appassionati di montagna, escursionisti o motociclisti), ma pure per il turismo locale (specialmente alla Nubra Valley) senza dimenticare i molti motociclisti soprattutto locali.
Per visitare la Nubra Valley, Pangong Tso e allo Tso Moriri sono necessari dei permessi che si ottengono, di solito rapidamente, tramite un’agenzia, di conseguenza è obbligatorio passare tramite loro. Le agenzie a Leh ottengono i permessi nel giro di una giornata. I permessi hanno validità di una settimana, per ottenerli serve dare il passaporti.

Festival.
I festival sono un opportunità per conoscere la cultura del luogo oltre un modo unico per immergersi nella vita quotidiana dei locali, consiglio di scegliere il viaggio e l’itinerario in base a uno dei seguenti festival.

 

Avventure nel mondo. 

Viaggio. Ladakh Zanskar

Raccontare o fare un resoconto di questa avventura richiede pagine e pagine, e se avete avuto la pazienza di leggere l'incipit del post avrete capito quanto questo viaggio è stato emozionante.  

Perchè questo non è stato un Viaggio ma un Avventura condivisa con un gruppo straordinario e una coordinatrice unica e fantastica ! Il miglior viaggio / gruppo / coordinatrice mai avuti !

Partiamo dall'inizio e dalle parole di una componente del gruppo.

"...il fatto che il gruppo su whatsapp fosse troppo silenzioso, con risposte brevi, sicure mi diceva che i componenti del gruppo fossero Viaggiatori e gente straordinaria che bada al sodo di un viaggio..."

Così è stato, così è avvenuto nelle sfortune che ci sono capitate a raffica. Da chi ha rinunciato, a chi è stato male (tutti), agli inevitabili screzi che si sono risolti subito, ai sorrisi e al fatto che non facciamo altro che sentirci continuamente dopo mesi.

Il gruppo è stata la forza di un viaggio memorabile all'interno di un territorio difficile che richiede molto spirito di adattamento. Dagli alloggi poco chic, vedi i campi tendanti sui laghi, allo tso moriri il locale adibito a sala pranzo/colazione non aveva nemmeno il "pavimento" nel senso che era una distesa di sabbia e le stanze erano casette di legno con letti fatto di assi di legno, di conseguenza capite che il sacco a pelo è indispensabile, al pangong le stanze erano vere e proprie tende da campo con begni collegati. I ristoranti erano "stellati" e i pub all'avanguardia ;-).

Ricordo che il cibo è indiano, molto speziato.

Ci si spostava su due "jeep" Toyota, che a me parevano più monovolume un pò più alti per sopportare le strade ladakhe. In quattro su ogni macchina eravamo costretti a girare, e cambiarci di posto, per non rendere il viaggio un incubo a chi stava seduto dietro nel centro. 

 

Grazie ai compagni di viaggio e alla coordinatrice che hanno reso questo viaggio una vera esperienza.

Grazie