Monte LagoDescrizione Generale.

Un itinerario per tutti i gusti. Rifugio Alpe Piazza per tutti, ancora qualche passo in più senza difficoltà il Bivacco Legui e per i più esperti la croce e cima del Monte Lago.

Caratteristiche Principali.

 Partenza  Albaredo San Marco (SO)
 Quota di arrivo  Monte Lago 2353 mt.
 Difficoltà  E, EE
 Presenza di Acqua sul percorso  Si
 Attrezzatura  Da Escursionismo Invernale
 Data Escursione  Gennaio 2023
 Tempi medi di percorrenza  6 ore (andata e ritorno)
 Dislivello  1300 mt. circa
 Note  Escursione in ambiente invernale. Ultimo tratto passaggio in cresta.

 

Avvicinamento.
Il punto di partenza è il piccolo parcheggio in via San Marco, poco dopo l'uscita dal paese di Albaredo per San Marco.
Per raggiungere Albaredo, se si arriva da Bergamo/Milano/Lecco si percorre tutta la SS36 dello Spluga direzione Sondrio fino a Cosio Valtellina dove si prende l'uscita Morbegno / Cosio prendendo la SS38 e seguendo le indicazioni per il Passo San Marco. Si raggiunge il centro di Morbegno e, sempre seguendo le indicazioni per il passo, si entra prima in centro per poi lasciarlo subito e iniziare il lungo tratto in salita che porta fino ad alberedo. Recentemente la strada è stata allargata nei punti più critici ma serve sempre molta attenzione. Raggiunto Albaredo si prosegue verso il passo e poco dopo aver lasciato il paese alla sinistra si presentano alcuni parcheggi. Per accorciare l'itinerario, nel periodo invernale è possibile proseguire fino alla sbarra dove la strada viene chiusa e parcheggiare sul lato della strada. Attenzione. Se le macchine iniziano ad essere troope potrebbero nascere problemi di viabilità tra chi scende e chi sale. Anche per questo motivo ho preferito parcheggiare un pò prima. Si allunga il giro di una mezz'ora circa.

Maps

Percorso.

Lascio l'auto nei pochi parcheggi all'uscita del paese e mi incammino sulla Via Priula.

La via Priula è una strada che nel XVI secolo collegava la città di Bergamo a quella di Morbegno, in Valtellina, collegando non solo le due province ma soprattutto il nord, in particolare il cantone dei grigioni alla repubblica di Venezia, allora "padrona" di Bergamo e nemica del ducato di Milano alleato agli spagnoli. Venezia, desiderosa di avere una via commerciale con i suoi alleati, senza passare dai nemici, decise di oltrepassare il muro delle orobie con la creazione di una nuova via.

«Ho fatto tagliare una strada nel sasso vivo.» disse il podestà Alvise Priuli nel 1593

Mi incammino sulla via e tra tagli della strada asfaltata che conduce al passo San Marco, mi ritrovo al vero punto di partenza del giro. Qui dove d'inverno la strada viene chiusa, inizia il sentiero che porta verso il rifugio Alpe Piazza.

 Il sentiero inizia subito a salire con continui tornanti nel bosco sembrano non finire mai, il bosco in questo strano, caldo gennaio è irriconoscibile, secco. Finalmente finiscono i tornanti ed esco dal bosco e all'improvviso mi ritrovo a camminare tra momenti di pattinaggio, vista la forte presenza di ghiaccio nei tratti in ombra, a tratti spogli e un caldo anomalo. L'abbigliamento invernale con cui sono partito è, in gran parte, finito nello zaino. Supero le località Scoccia e Corte Grassa con le sue cascine poste su un terrazzo panoramico. Ritorno nel bosco fino a raggiungere la strada che mi porterà al rifugio.

Due chiacchere con i rifugisti e riparto verso il bivacco Legui che si raggiunge in pochi minuti, pensavo fosse più lontano. Raggiunto il bivacco indosso i ramponcini e decido di salire al monte Lago.

"fin dove riesco" mi ripeto. La salita all'inizio piuttosto leggera e facile in un ambiente completamente diverso dall'inizio dell'escursione. Neve, tantissima neve ! un paradiso ! Raggiunta una piccola selletta si svolta a sinistra e inizia il tratto di cresta piuttosto semplice ma decido, per sicurezza, di cambiare i ramponcini con i ramponi e salgo con maggior sicurezza.

La salita inizia a farsi sentire e non aiuta il meteo. Un cielo azzurro meraviglioso, caldo, ma basta una folata di vento che l'aria diventa gelida, il vento si presenta intermittente così salgo con antivento e giubbino ma appena il vento si calma sudo e mi fermo con la voglio di togliermi qualcosa ma ecco che torna il vento. Così fin sù alla croce.

Un ultimo tratto, forse il più "pericoloso", dove bisogna stare attenti a dove si mettono i piedi ed eccomi alla croce.

Il panorama qui lascia senza parole.

Discesa.

Lungo l'itinerario dell'andata.

Conclusioni.

Un itinerario facile fino al rifugio e al bivacco, adatto a tutti anche alle famiglie. Dal rifugio alla croce è consigliato a escursionisti un pò più esperti

 

 

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