carta stradale 001Finalmente, era quello che pensavo mentre galleggiavo sulla strada che mi avrebbe portato al ghiacciaio del Kaunertal.
Finalmente, dopo anni ero riuscito a tagliarmi uno spazio x raggiungere una meta che da tempo cercavo di vedere.
Tre giorni, un lungo fine settimana.

Itinerario studiato velocemente, attraversando il Passo del Tonale effettuo un giro ad anello che mi porterà al Passo/Lago Resia, dove ho deciso sarà il punto di partenza x il giro del secondo giorno.
Tonale, Val di Sole, Palade, Merano, Val Passiria ed ecco che inizia la salita al Passo Rombo, senza parole.
Essendo partito di buon mattino prima della salita mi fermo per il secondo caffè di giornata, e mi stupisce il silenzio e l'assenza di moto, questo fino all'inizio della strada che da Moso in Passiria porta al Rombo. Qui inizio ad incrociare qualche moto, senza dirvelo sapete che sono soprattutto tedeschi e qualche austriaco.
Sopraggiunto al passo è obbligo la foto di rito, fermandosi per gustare l panorama entrare e visitare quello strana opera che racconta il Rombo. Si riparte direzione Solden, poi Am in pitzal direzione Landeck, ma dà buon mototurista che si rispetti sbagliare strada è un classico che si rivela una dolce scoperta. Dopo alcuni km mi rendo conto di aver sbagliato sono diretto verso il ghiacciaio del pitzal.
Luogo, ovviamente, meritevole di una visita, ma non ora l'orario e la stanchezza iniziano a farsi sentire.
Consulto la carta e trovo una strada che da Wenns taglia in direzione del Kaunertal e da lì scendere per la strada che porta al Passo Resia.
Eccomi #ontheroad a scoprire nuovi strade e nuovi itinerari, probabilmente poco trafficati da moto perché la gente mi guarda come fossi un extraterrestre, ad un certo momento ero in dubbio di viaggiare su strade proibite.
Così eccomi raggiungere il Passo e potermi riposare in una bellissima camera d'albergo con vista sul lago.
Un mattino fresco e soleggiato mi danno il benvenuto, essere #ontheroad per il Kaunertal è un piacere che mi rende felice come un bambino, finalmente lo stò facendo.
Ecco il casello, pago e parto, l'emozione aumenta xchè sulla strada sono da solo nessuna anima in giro, fino in cima incontrerò giusto tre ciclisti e due rider inglesi.
Posso godermi il luogo e la strada in pace.
Come per il passo Rombo non posso, non trovo ma soprattutto non voglio imbrigliare le emozioni che scorrevano nella mia testa e nel mio sangue con semplici e banali parole, per descrivere un luogo, una strada che da anni volevo scoprire e che oggi vivo in prima persona.
Le mucche che ti attraversano libere senza pensieri, i tronchi trasformati in uomini e opere d'arti, una strada che pare non finire mai, fermarsi sotto la diga perché non la classica diga che ognuno di noi immagina, ma una pietraia che pare sorreggere l'intera diga (non so dirvi se il ghiaione in realtà è solo estetica o ha una sua funzionalità), superare il lago costeggiandolo credendo di aver già visto abbastanza per poi capire che il bello deve ancora arrivare, il tratto finale è senza parole.
Inutile girare la manopola del gas, quella è piantata alla stessa velocità di crociera, lenta e morbida come le curve che s'inerpicano verso la fine.
Arrivato.
Un bel sospiro, tolgo il casco per respirare a pieni polmini e farmi schiaffeggiare da un aria fresce e frizzante il parcheggio è vuoto, conto una decina di macchine.
Prima di una sosta caffè decido subito di raggiungere il Staatsgrenze con la seggiovia.
A malincuore devo scendere e tornare indietro, direzione Silvretta. La strada del kaunertal è una quindi bisogna ripercorrere la stessa strada dell'andata.
Landeck, Ischgl (paese incredibile con hotel hollywodiani e sfarzo ovunque, almeno in inverno perché d'estate è un luogo poco trafficato ed isolato), Galtur ed infine il Bielerhohe, con il suo lago incastonato in un ambiente alpino.
Giunto qui e trovato con fatica un parcheggio tra una selva di pullman e moto, resto un po' deluso.
Dov'è la famosa strada Silvretta, piena di curve ?
Bè la scoprirò dopo, scendendo verso bludenz...
- ecco dov'è !!, esclamo nel casco.
Ero salito dalla zona meno “appagante” da un punto di vista di curve e divertimento, ma più appagante per gli occhi e l'ambiente che ti circonda.
Quindi se un giorno arriverete qui Vi consiglio di studiare bene l'itinerario. Se si sale da Bludenz un concentrato di curve e goduria vi travolgerà e poi scendere verso Landeck con calma e godere da buoni mototuristi il paesaggio.
Scegliete bene.
Giunto a Bludenz, prima di superare il casello di uscita, mi fermo perché il desiderio di tornare indietro per godere delle curve appena fatte è forte... bè alla fine è quello che ho fatto, tornato indietro e rifatto la stessa strada, probabilmente la scelta migliore.
Rieccomi in serata all'albergo con un sorriso ebete sul viso, tanto che la cameriera mi chiede dove sono andato e cosa ho fatto.
Ultimo giorno, da buon rider fantozziano, non può mancare la nuvoletta, che la mattina del rientro si tramuta in una leggera pioggerellina fastidiosa poi in un nebbione incredibile.
Ammetto che salire il Passo dello Stelvio in mezzo a quei banchi di nebbia, incrociando automobilisti con fari spenti e ciclisti senza fanale di sicurezza è stato un incubo e una preoccupazione continua. Per fortuna il passo era sgombro di nuvole e il sole splendeva bello e caldo. Rigoroso Caffè al rifugio Tibet, si riparte direzione Gavia, qui la nebbia è ancora più fitta e durante la discesa verso Ponte di Legno si combina ad una pioggia continua.
Vorrei fare gli applausi a quei rider e quei ciclisti, si anche loro, (quelli del Gavia, tutti con la luce di sicurezza o sotto la sella o sul telaio della bici, alcuni in entrambi i punti), che hanno avuto il coraggio di affrontare quest'esperienza, visibilità 20 metri, pioggia continua a tratti forte e violenta.
Ponte di legno è una benedizione per l'assenza di nebbia, ma non dell'acqua che mi accompagnerà fino a casa.

Consigli:

  • Sia al Kaunertal , ma soprattutto sulla Silvretta la presenza delle forze dell'ordine è un'abitudine. PRUDENZA
  • Itinerario da effettuare da primavera ad autunno. Controllare sui siti l'apertura delle strade, soprattutto il Kaunertal
  • Itinerario effettuato in un fine settimana lungo. Dipende sempre da dove arrivate al punto di partenza.

Itinerario secondo giorno : Google Maps